Tutti sappiamo che la vista è il senso più emozionale che abbiamo. Tutti siamo d’accordo nel pensare che sia un bene prezioso, tanto che l’attenzione degli italiani per la vista sta crescendo: 9 italiani su 10, infatti, considerano la vista il senso più importante tra i cinque canonici.
Ma. Ebbene sì, c’è un Ma. Se è vero che siamo tutti concordi, è altrettanto vero che gli italiani non sono consapevoli dell’importanza della prevenzione.
Nonostante l’idea di vedere diminuire o perdere la vista rappresenti la paura più grande per oltre il 40% degli intervistati – molto più della privazione della mobilità fisica, della memoria o dell’udito – ancora non esiste una consapevolezza vera fatta di numeri, fatta di trasformazione. Ancora gli italiani fanno fatica a passare dalla paura della privazione all’azione concreta per non essere privati, in questo caso, della vista e della sua qualità.
A questa mancata consapevolezza, secondo i dati raccolti da una ricerca di Healthy Sight, si accosta una scarsa conoscenza degli effetti dannosi di alcune cattive abitudini e la tendenza a non sottoporsi ai necessari controlli periodici, anche se più dell’80% degli italiani, dai 18 anni in su, riconosce di avere problemi di vista.
Quasi la metà degli interpellati, con una leggera prevalenza delle donne sugli uomini, afferma di essere miope, seguita da astigmatismo, presbiopia e ipermetropia. Eppure restano molte le persone che non correggono il proprio difetto visivo e ancora di più sono coloro che non si sottopongono controlli periodici.
Secondo dati recenti, solo 1 italiano su 5 non si preoccupa di prendersi cura della propria vista e circa il 60% non si è rivolto allo specialista negli ultimi 3 anni.
Fondamentale è la prevenzione nei ragazzi: nei primi mesi di vita fino ad arrivare al momento più importante, quello dell’età scolare. E anche qui i numeri non sono confortanti:
secondo una recente ricerca, infatti, più del 50% dei genitori non è attivo nella prevenzione visiva dei propri figli e ben 7 adulti su 10 ritengono i controlli specialistici “non necessari”.
Dall’ultima ricerca fatta dalla Commissione Difesa Vista risulta che 1 bambino su 3, tra i 6 e i 13 anni, ha almeno un difetto visivo, ma il 20%, tra chi ne avrebbe bisogno, non porta occhiali da vista e non ricorre a nessuna correzione.