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Le lenti a contatto, spesso, sono come un’entità quasi mitologica. Con le sue credenze popolari da sfatare, le sue false convinzioni da smontare. In verità la lenti a contatto sono uno strumento utile che può migliorare l’esperienza visiva di chi le indossa. A patto, certo, che vengano usate con le dovute precauzioni e con le procedure corrette, anche se minime e basilari, per l’igiene personale.
Ci siamo divertiti a raccogliere i miti da sfatare quando si parla di lenti a contatto. E voi, ne conoscete altri?

 

 

I bambini non possono indossare le lenti a contatto
Non è vero. Non ci sono età minime per iniziare a portare le lenti a contatto. Semplicemente, va valutato caso per caso se effettivamente siano la soluzione più idonea al difetto visivo del bambino. Le lenti a contatto ampliano per esempio il campo visivo e, quindi, sono ideali per fare sport. Ma richiedono anche un senso di responsabilità importante. Bisogna sapere indossarle con coscienza, tanto per cominciare, custodirle e osservare tutte le procedure igieniche previste. I bambini e i ragazzi possono assolutamente portare le lenti a contatto. La cosa importante è chiedere consiglio al proprio ottico optometrista di fiducia, illustragli le esigenze del bambino/ragazzo e valutare insieme a lui se le lenti siano la scelta giusta in quel determinato momento.

 

 

Non esistono le lenti a contatto per persone con presbiopia
Questo è uno dei più grandi falsi miti. Il fatto che le prime lenti a contatto messe in commercio nella giovane e, insieme antica, storia della contattologia mondiale, fossero lenti per miopi, non significa che negli anni la ricerca si sia fermata e che non siano state messe a punto lenti a contatto anche per chi riscontra il difetto visivo della presbiopia – che prima o poi arriva per tutti. È una credenza forse dovuta al fatto che la prima attività industriale legata alle lenti a contatto risale al 1971 negli Stati Uniti e che le prime lenti giornaliere siano arrivate solo nel 1985. Una storia ancora giovane, quindi, per pensare che non esistano anche dei miti da sfatare più che certezze sulle quali basarsi. Comunque la certezza è questa: le lenti per le persone con presbiopia esistono.

 

 

Se vado in piscina non posso usare le lenti a contatto
Questo non è un mito da sfatare ma un’affermazione da completare. È verissimo: non si deve in nessun modo entrare in piscina con le lenti a contatto senza un’ulteriore protezione, come per esempio, gli occhialini per nuotare. Ricordatevi che le lenti a contatto sono come una spugna, assorbono l’acqua e tutti i microrganismi che questa può contenere, dal cloro della piscina, ai batteri. Quindi: sì alle lenti a contatto in piscina ma soltanto con degli occhiali a proteggere occhi e le stesse lenti. Altrimenti no!

 

 

La lente mi è andata dietro l’occhio

No, fisicamente non è possibile, si tratta soltanto di una sensazione. L’occhio è ricoperto da una sottile membrana attaccata alla palpebra e, quindi, non c’è proprio lo spazio vitale per il passaggio della lente dietro l’occhio.  Le lenti, una volta indossate, rimangono sulla superficie anteriore dell’occhio. Cercatela lì, se non trovate più!

 

 

Con le lenti a contatto si vede meno bene rispetto a quando si indossano gli occhiali
Assolutamente no. Anzi. La lente a contatto, per definizione, non ha la montatura a limitare la visione periferica e permette quindi alla persona con difetto visivo di far aderire il medicale correttivo a tutta la superficie anteriore dell’occhio e, quindi, di vedere meglio. Tanto che le lenti a contatto sono consigliate agli sportivi che hanno bisogno di vedere bene in tutte le direzioni anche quelle più estreme.

 

 

Non posso indossare le lenti a contatto mentre dormo
Non è vero. Si possono indossare le lenti a contatto purché siano quelle in sylicon gel, un materiale innovativo e di alta tecnologia che permette all’occhio di respirare e alla lente di rimanere umidificata quanto basta per mantenere il proprio film lacrimale anche durante la notte e anche indossando le lenti.


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